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Il Gruppo MEV - Musica Elettronica Viva - fu protagonista nella seconda metà degli anni Sessanta di una autentica rivoluzione copernicana nella concezione del rapporto tra musicisti e pubblico. Dopo gli esordi caratterizzati da una forte connotazione tecnologica ed 'elettrica', MEV si orientò in modo sempre più deciso verso l'integrazione del pubblico, ritenuto portatore di energie creative telluriche e primigenie, nelle improvvisazioni collettive di Zuppa e Sound Pool a partire dal 1968. Furono forse l'intransigenza etica e il rigore teorico delle posizioni del gruppo in merito al ruolo del pubblico che condussero MEV alla sua momentanea dissoluzione, rituale e palingenetica, nel 1970. Attraverso una lettura in controluce della storia di MEV, il libro affronta alcuni nodi fondamentali del dibattito musicologico sulla musica elettroacustica: il rapporto con la tecnologia, il pubblico, l'esecuzione dal vivo.